Ronco Calino Franciacorta
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La tecnica

Precisione e attesa

I mosti destinati ai Franciacorta, pressati a 12 gradi, fermentano a 14 gradi: le temperature sono fondamentali in questa fase, basti pensare che passando da 14 a 18 gradi si perde il 70 per cento del corredo aromatico del vino.
In Ronco Calino si lavora per mini vinificazioni per valorizzare la personalità dei singoli cru. L’enologo Valenti ha escluso la trasformazione malolattica e richiede la fermentazione e l'affinamento in barrique per i mosti fiore di Chardonnay, con bâtonnage settimanali: un’attenzione che esalta la complessità dei vini base.
L'imbottigliamento delle cuvée avviene a maggio, utilizzando lieviti selezionati e zucchero di canna raffinato biologico. I vetri sostano in catasta almeno 12 mesi in più di quanto stabilito dal già severo Disciplinare Franciacorta. Il riposo post sboccatura dura 6 mesi, un anno per i Millesimati.
Ronco Calino inizia la distribuzione quando il Franciacorta è “pronto”. Talvolta annate più anziane, ma ritenute immature per la beva, sono disponibili dopo vendemmie più recenti: questo evita a ristoranti ed enoteche l’immobilizzo del prodotto e premia il degustatore, che trova nel bicchiere un Franciacorta capace di esprimere il suo pieno potenziale.
Un potenziale fatto di autenticità, riconoscibilità della varietà, pienezza e lunghezza gustativa, ma anche digeribilità dovuta alla lenta rifermentazione, all’assenza di allergeni e al basso contenuto in solfiti.

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